La crisi secondo Antonio Gramsci

di Giuseppe Masala

“L’aspetto della crisi moderna che viene lamentato come  <<ondata di materialismo>> è collegato con ciò che si chiama <<crisi di autorità>>. Se la classe dominante ha perduto il consenso, cioé non è più <<dirigente>>, ma unicamente <<dominante>>, detentrice della pura forza coercitiva, ciò appunto significa che le grandi masse si sono straccate dalle ideologie tradizionali, non credono più a ciò in cui prima credevano ecc. La crisi consiste appunto nel fatto che il vecchio muore e il nuovo non può nascere: in questo interregno si verificano i fenomeni morbosi più svariati (…)”

Antonio Gramsci, Quaderni dal carcere (Q3, p.311)

“La fase della lotta di classe in Italia è la fase che precede: o la conquista del potere politico da parte del proletariato rivoluzionario per il passaggio a nuovi modi di produzione e di distribuzione che permettano una ripresa della produttività; o una tremenda reazione da parte della classe proprietaria e della casta governativa. Nessuna violenza sarà trascurata per soggiogare il proletariato indstriale e agricolo ad un lavoro servile (…)”

Antonio Gramsci, Per il rinnovamento del Partito Socialista in “L’Ordine Nuovo”, (Relazione presentata nel 1920 al Consiglio Nazionale di Milano, non firmata, ma attribuita a Gramsci da Togliatti).